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A Trevi Nel Lazio, convegno sull'Agricoltura Sociale: importante risorsa per il territorio

( Jenne, 29 Novembre 2016 )

“Agricoltura Sociale, Economia Reale, Traiettorie di Sviluppo”, su queste tematiche si è svolto ieri, 28 novembre, nella splendida cornice del castello Caetani a Trevi Nel Lazio, un convegno-dibattito organizzato dall’ associazione Impegno, in collaborazione con il Comune di Trevi Nel Lazio ed il Parco Naturale dei Monti Simbruini. 

Erano presenti l'avv. Silvio Grazioli, Sindaco di Trevi Nel Lazio, che ha aperto i lavori facendo gli onori di casa portando i saluti dell'Amministrazione, il dott. Enrico Panzini, Commissario del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, dott. Carlo Iacovissi dell’Associazione Impegno, d.ssa Tiziana Biolghini della Direzione Salute e Politiche Sociali della Regione Lazio, dott. Paolo Gramiccia Direttore del Parco dei Simbruini, dott. Aldo Mattia Direttore della Coldiretti del Lazio, l’Assessore Regionale all’Ambiente Mauro Buschini e l’Assessore Regionale all’Agricoltura –Caccia e Pesca Carlo Hausmann.

Nei loro interventi, tutti hanno sottolineato l’importanza sociale e strategica che riveste l’agricoltura sociale. Questa è definibile come una nuova pratica che attraverso iniziative promosse in ambito agricolo e alimentare da aziende agricole, ma anche cooperative sociali, intende favorire il reinserimento terapeutico di soggetti svantaggiati nella comunità e al contempo produrre beni.

Il Commissario Panzini intervenendo, ha voluto evidenziare che l'agricoltura sociale non è solo “agricoltura”, ma rappresenta un concetto più ampio, che include l'aspetto sociale, il recupero di quelle categorie più deboli come i portatori di handicap, gli anziani, le persone svantaggiate ovverosia i più “fragili” della società, in relazione anche alla “fragilità” di un territorio montano e rurale ricco però di potenzialità che solo la sinergia tra Istituzione e cittadini potranno salvaguardare ed arricchire culturalmente e socialmente.. Il ruolo del Parco dei Monti Simbruini,  con i suoi territori, già sta attuando progetti in questa direzione, però questi necessitano la realizzazione di una rete tra i Comuni del Parco che possono essere tramite per individuare quelle figure da inserire nel progetto. 

L’agricoltura sociale – ha sottolineato la d.ssa Tiziana Biolghini – è rivolta soprattutto a persone che hanno un handicap o un problema psichiatrico, oppure problemi di dipendenza da alcool o droga, o ancora provengono da percorsi di detenzione o disagio sociale. Al contempo però offre un contesto ideale anche per fornire servizi di tipo educativo, formativo, ricreativo o attività di co-terapia in collaborazione con i servizi socio-sanitari locali. Per realizzare tutte queste attività, imprese agricole, cooperative sociali, associazioni, comuni e aziende sanitarie progettano e realizzano insieme  iniziative facendo ricorso, laddove possibile, a forme di finanziamento pubblico

L’agricoltura sociale – evidenzia l’Assessore Buschini - è da considerarsi come un vero e proprio strumento operativo attraverso il quale i governi regionali e locali – in maniera diretta o attraverso associazioni preposte – possono applicare le politiche del welfare in ambito territoriale, coinvolgendo una pluralità di soggetti giuridici, enti, aziende agricole, cittadini e Parchi naturali, come i Simbruini tra i più belli e importanti del Lazio. Ha evidenziato l'importanza dell'agricoltura sociale condotta in forme sostenibili come fattore di arricchimento e di diversità biologica e dei parchi come entità utili a garantire la conservazione dell'ambiente naturale, dei prodotti tipici, delle attività più tradizionali e la permanenza umana nel territorio rurale a fronte di una fonte di reddito alternativa alla sola produzione agricola e di uno sviluppo etico e ambientale sostenibile.

Il dott. Gramiccia, è intervenuto dicendo che la forma di aggregazione più comune che permette l’applicazione di queste politiche, è la cosiddetta “azienda agri-sociale” conosciuta anche come  “fattoria sociale“.  Con l’aiuto della proiezione di una serie di slide ha proposto un esempio concreto di “fattoria sociale“ spiegando che può trattarsi di una fattoria tradizionale, o di un allevamento di animali di vario genere, economicamente e finanziariamente sostenibile, e gestita da una o più persone associate. L’azienda svolge la propria attiva agricola o zootecnica per vendere i propri prodotti sul mercato ma lo fa in maniera “integrata” e a vantaggio di soggetti deboli (portatori di handicap, tossicodipendenti, detenuti, anziani, ecc.), residenti in aree fragili (montagne o centri isolati) ed in collaborazione con istituzioni pubbliche. Questo tipo di associazionismo sociale realizza percorsi terapeutici, riabilitativi e di reintegrazione dei soggetti interessati e i risultati ottenuti da questa esperienza sono stati importanti ed incoraggianti.

In quasi tutti i PSR che si stanno chiudendo, ad esempio - evidenzia l’Assessore Hausmann - sono presenti misure per l’avvio di attività sociali e di servizi all’interno delle imprese agricole e misure per l’informazione e la formazione degli addetti in questo campo. Ha sottolineato come l'agricoltura sociale possa essere uno strumento a servizio delle comunità e per questo incentivata nel massimo coinvolgimento e collaborazione con i vari enti, con risorse non solo regionali ma anche a livello europeo con  le nuove azioni dei Piani di Sviluppo Rurale e in particolare il FSE e il FEASR, che forniscono una serie di nuovi strumenti e possibilità di finanziamento per un settore primario in cerca di innovazione.

Sono seguiti una serie d'interventi e chiarimenti da parte del pubblico presente, rivolgendosi direttamente ai due Assessori, mettendo in evidenza le potenzialità del territorio trebano come attore di esperienze di questo tipo.

A conclusione, il dott. Aldo Mattia Direttore della Coldiretti del Lazio, sottolineando l’importanza che tale fenomeno sta assumendo e gli enormi benefici sociali ed economici che ne possono derivare, ha suggerito alle istituzioni presenti di cogliere appieno l’effettivo potenziale dell’agricoltura sociale e di valorizzarlo adeguatamente, sia per affermare una politica agricola innovativa, sia per sostenere lo sviluppo di nuove politiche di welfare ancora più mirate ed efficaci, attraverso l’adozione di provvedimenti legislativi adeguati in ambito nazionale e regionale.

A tal proposito ha consegnato ai due Assessori la proposta di legge in materia di Agricoltura sociale scritta dalla Coldiretti Lazio da portare in Giunta Regionale per la discussione, ed ha invitato tutti per il prossimo 11 dicembre all’inaugurazione del presepe della Coldiretti Lazio che verrà posto in località "Ponte Alani" a Trevi nel Lazio.

convegno Trevi
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