Museo della Montagna: Transumanti e Pitturi

Il nome "Museo della Montagna: Transumanti e Pitturi" evidenzia sia la localizzazione del centro di Cervara sia il rapporto stretto che legava chi partiva, chi arrivava come gli artisti e ovviamente chi restava. Il nome del museo acquista un'ulteriore importanza per la Montagna Scolpita" a partire agli inizi degli anni '80 dallo scultore Bianchi e dai suoi allievi che rinverdiscono la tradizione dei pitturi, artisti che frequentano il centro nel corso del XIX e XX sec. Ritraendo il paese e le sue donne abbigliate nei ricchissimi costumi.

Il museo, situato sotto i locali della collegiata, restaurata nel XVIII e XIX sec., si articola attorno a due stanze principali: la stalletta dell'arciprete, dove è stata ricostruita la sezione della pastorizia con i cartoni di Giuseppe Ciotti, pittore di Villa Strohl - Fern, che frequenta il paese a partire dagli anni 30, e la stanza dei graffiti con le corrisposte in natura versate dai cervaroli alla fine del XVII sec. Per l'affitto dei terreni della curia.
Sono esposti, inoltre, una ricca collezione di ex voto, oggetti devozionali, arredi e paramenti sacri, libri liturgici, oggetti processionali.
Vi sono conservati anche i tradizionali costumi cervaroli che furono oggetto di interesse di numerosi artisti internazionali per la loro composita varietà e cromia. Il primo a lasciare traccia del suo passaggio a Cervara fu, nell'ottecento, il tirolese Giuseppe Antonio Kock, a cui seguì Bartolomeo Pinelli, da menzionare nella produzione ottocentesca il dipinto "Les Cervaroles" di Ernest Hébert (1817-1908). Il museo offre attualmente al visitatore un apparato didattico consistente in schede in italiano, in inglese ed in Braille. Su richiesta di gruppi e scuole vengono fornite visite guidate da personale specializzato.